Il mio percorso tra fasce portabebè e marsupi

Vi racconto quali sono state le mie prime fasce portabebè e come ho cominciato a portare.

Come ho conosciuto il mondo del portare?

Anni fa le fasce non si vedevano nei negozi  e ho conosciuto questo aspetto della maternità decisamente per caso.

Come?

La mia vicina di casa a Shanghai usciva tutte le mattine con la bimba in un supporto che ho poi scoperto essere un Bei Dai (Mei Tai). A quel punto ho chiesto un po’ in giro e ho scoperto esserci alternative al passeggino e ai marsupi spaccaschiena che vedevo per strada.
Eh sì, parliamo di un po’ di tempo fa 🙂
Quando ho scoperto di aspettare Frida, non ho avuto grandi dubbi.
Primo perché a pelle mi sembrava il modo più adatto per curare un bambino e per secondo… abito in mezzo alla campagna. Per ogni commissione devo prendere la macchina e l’idea di caricare passeggino/navicella non mi attirava per nulla. Cosa c’è di più comodo di una fascia preannodata?

Le mie prime fasce portabebè

Ho cominciato con una 40 settimane viola. Sì, quella che aveva gli orli autoarrotolanti 🙂
Io mi sono trovata benissimo: facevo il mio triplo sostegno che era una meraviglia.
Poi ho capito che avrei potuto sfruttarla meglio e più a lungo, ma con il senno di poi è facile. Mi pento di aver ascoltato i dogmi di alcune scuole del portare.
Poi  sono passata alla rigida.
Ho cercato una fascia portabebè sottile, bassa/media grammatura, con gli orli didattici?
No, ovvio.
Mi ero innamorata di una Pellicano misto lino , nera con i draghi argento.
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E vi dirò, mi ci sono trovata benissimo. Forse avrei legato con un attimo di facilità in più usando una standard , ma era così bella e la sentivo così mia che in poco tempo ci ho preso la mano.

La consulenza 

Ho fatto una consulenza quando Frida aveva tre mesi circa. Io consiglio sempre le mamme di farla ma nel mo caso non è stata un’esperienza così entusiasmante: da un punto di vista pratico ne ho avuto beneficio, ma cercavo altri consigli che non sono arrivati. Capita di non trovare la persona adatta alle proprie esigenze: siamo esseri umani.

Quante fasce portabebè ho comprato in questi anni?

Tante. Non sono mai stata del partito “basta una fascia per portare “. Mi piaceva provare marchi nuovi, blend diversi e svariate taglie a seconda delle legature che desideravo fare.
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Il mio primo grande amore è stato Oscha e amavo le Rose, che avevo in almeno 10 colori diversi. Poi verso la fine del percorso sono arrivate le handwoven, pezzi sempre più ricercati, shawl che all’occorrenza diventavano ring.

Gli strutturati

Negli anni in cui ho portato ho apprezzato gli onbu, che ritengo un supporto eccezionale, e ovviamente i full buckle, che ho usato verso la fine del mio percorso.
Se tornassi indietro forse userei di più i marsupi ma “ai miei tempi” non c’era la scelta che c’è adesso. Infatti i grandi competitor erano Tula e Buzzidil.
E voi come avete cominciato ?
 Ricordati che abbiamo un gruppo su facebook in cui parliamo tanto di questo. E pure su instagram non siamo da meno
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Frida

Oltre il Babywearing