Nei miei anni di babywearing ho visto passare molte mode riguardo ai colori. Come è cambiata la scelta del colore di fasce e marsupi nel mondo del Babywearing?
Abbiamo fatto fasce nere (BFSM, SSAD) quando tutte dicevano “non posso portare il mio bambino avvolto in un telo nero” . Adesso ogni azienda produttrice ha in catalogo almeno una fascia darkettona .

Poi c’è stata la fissazione con i grad e mi ricordo la meravigliosa Starry Night di Oscha declinata in tutte le sfumature possibili. Poi, moda nella moda , tanti hanno cercato di replicare o superare la Melba , senza a mio avviso riuscirci.
Come poi dimenticare il periodo viola ?
C’è però un criterio di scelta che trascende le tendenze del momento.
Colore e genere
Personalmente non ho mai fatto distinzioni tra colori “da maschio e da femmina “ e l’armadio di mio marito può testimoniarlo . La sua camicia con i fenicotteri riscuote sempre grande successo?
Il rosa è stato associato alle donne solo dal secolo scorso mentre prima era appannaggio maschile. Infatti era simbolo di forza e coraggio per la vicinanza al colore rosso , ma più discreto e meno bellicoso di quest’ultimo . Poi sappiamo come sono andate le cose .
Il marketing ha vinto a man bassa e noi ci siamo fatti travolgere .
Questo aspetto non è legato alla moda . Tantissime mamme non comprano cosiddette tinte femminili perché hanno un maschietto .
Premesso che ognuno decide per sé e non sono affari nostri, ma vogliamo vedere i colori per quello che sono? Colori.
Frida è ha sempre avuto dei lineamenti femminili . Vestita leopardata e con i fiocchi rosa , puntualmente veniva scambiata per un maschio. Mi dava fastidio ? No, al massimo mi preoccupavo per le diottrie mancanti della persona di turno .
Di sicuro comunicazione riguardano ai prodotti d’infanzia non aiuta ma tenete presente che è tutto marketing che cavalca una cultura stereotipata e sessista. L’obietttivo è vendere il doppio: se hai un maschio e una femmina compra due supporti.
Voi come vi comportate?
Se vuoi commentare questo articolo, ricordati che abbiamo un
gruppo su facebook in cui parliamo tanto. E pure su
instagram non siamo da meno.