Come reagisce la coppia all’arrivo di un bambino ?

All’arrivo di un bambino la coppia accusa il colpo o si unisce ancora di più? Ne parliamo insieme a Caterina Caliendo, psicologa e mamma.


La nascita di un bambino porta un enorme cambiamento nei genitori e consequenzialmente anche nella coppia.

Il coinvolgimento del papà

Molto spesso le mamme lamentano la scarsa partecipazione e il poco coinvolgimento dei papà, mentre loro -i papà- lamentano trascuratezza e assenza di momenti di/per la coppia. La conseguenza spesso immediata è che si crea un clima generale di malcontento e stanchezza che non giova né ai singoli, né alla coppia né a tutto il sistema familiare.
Diventa allora centrale il percorso che la coppia intraprende sia durante la gravidanza che dopo, un percorso che dovrebbe essere di crescita personale e familiare e che possa portare entrambi a percepirsi sì come uomo e donna nonché partner, ma anche genitori.

Riconoscersi genitori

Il primo passo per andare in questa direzione è prendere le distanze dal classico consiglio che vede necessario “ritagliarsi dei momenti di coppia” a discapito del bambino. Sicuramente per molte coppie può essere piacevole prendersi dei momenti per sé ma non c’è un tempo giusto per farlo e una donna non sta trascurando il compagno se per un tempo più o meno lungo è assorbita dal bambino (il che fisiologicamente e antropologicamente è anche abbastanza comprensibile). E questo è più facile capirlo se entrambi, uomo e donna, riconoscono di essere diventati padre e madre.


Prendersi cura della coppia è un qualcosa che va oltre una cena da soli o il mettere il bambino a dormire in un’altra stanza. Prendersi cura della coppia è anche e soprattutto presenza, sostegno e connessione anche e soprattutto quando si diventa genitori.

Alcuni consigli per prendersi cura della coppia

  • (Ri) conoscetevi
    Nel turbinio dei cambiamenti che avvengono in gravidanza e dopo la nascita di un bambino, diventa fondamentale conoscersi e ri-conoscersi. La conoscenza reciproca delle proprie paure, dei propri dubbi e delle proprie ambizioni crea connessione; e quest’ultima fa sì che la coppia possa funzionare come una squadra.
  • Coinvolgetevi
    Vecchi retaggi culturali intervengono nella visione, purtroppo ancora attuale, della donna come “la prescelta” a prendersi cura del bambino. In realtà anche un papà può fare un bagnetto, cambiare un pannolino e mille altre cose, e può imparare a fare queste cose esattamente come impara a farlo una mamma, ovvero con tanta pratica! Magari a volte alla mamma non piacerà il modo in cui il papà farà certe cose ma – a meno che non ci siano situazioni di pericolo per il bambino- si può lasciare che il papà trovi il suo personalissimo modo di prendersi cura del bambino.
    Un papà coinvolto in queste attività non è un “mammo” o un papà che “aiuta la mamma” ma un uomo che sta costruendo dei momenti unici con il proprio figlio. Ed è proprio questo il senso di un lavoro di squadra!
  • Sostenetevi
    Con un sorriso, con un piccolo gesto, ma soprattutto con tanto ascolto reciproco. Ricordate di essere una squadra!

Cosa ne pensate?

Vi lasciamo di seguito i contatti dell’autrice del blog post di oggi:

Dott.ssa Caterina Caliendo, psicologa 

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