Come ho scritto nel precedente post, fin da subito i pannolini lavabili sapevo sarebbero stati un’ottima scelta e, a parte un po’ di titubanza iniziale, non ho mai fatto un passo indietro. Mi capita spesso di parlare con altre mamme o future mamme e tutte si spaventano per la gestione delle lavatrici, asciugatrici , tempo di cambio sul fasciato etc. Gli aspetti pratici sono subito spiegati, così spero di far passare un po’ la paura.
Acquisto: i pl si comprano una volta ( o quasi 😛 ) invece gli u&g devono essere costantemente ricomprati. Questo significa tempo perso e spazio per stoccarli in casa.
Fasciatoio: con un po’ di pratica diventerete cintura nera di cambio pannolino e forse solo i papà continueranno a preferire (per questo aspetto) gli u&g, ma noi ne sappiamo una più del diavolo e per questo abbiamo anche gli AI2, i pl a prova di papà impedito.
Stoccaggio dei pannolini usati: i pl sporchi si tengono nelle pratiche e belle wet bag, gli u&g nei bidoncino appositi.
Smaltimento: i pl non si gettano, gli u&g devono essere buttati. Noi abbiamo l’isola ecologica a 500 m da casa, quindi non proprio comodissimo.

Lavaggio: i pl si lavano insieme agli altri capi quindi il consumo energetico non ne risentirà. Dovrete solo stenderli e poi riporli.
In sintesi il carico di lavoro è assolutamente identico, andando a sommare i singoli aspetti. Vi ho convinti? E vedrete quando affronteremo gli altri punti: salute, ambiente e soldi.
Dai, ce l’ho fatta anch’io che non sono proprio organizzatissima 🙂
A presto,
Federica e Frida
www.fridaproject.com