Conosci la coppetta mestruale ? Ne parliamo con l’ostetrica

Ultimamente si sente sempre più parlare della “ coppetta mestruale  ” o menstrual cup (tanto per dirla all’inglese!) e magari ci è pure capitata qualche amica che ha fatto coming out sull’argomento. Cos’è esattamente la coppetta mestruale ?
Abbiamo chiesto ad un’ostetrica di parlarcene.

La coppetta mestruale è una coppettina a forma di campanella solitamente in silicone medicale o, per chi vuole un prodotto del tutto naturale, in caucciù.
Non si tratta di un’invenzione recente: la coppetta è nata negli anni ’60, ma si è diffusa poco (un po’ come il diaframma contraccettivo, di cui è parente stretta!) forse a causa di pregiudizi.
Negli ultimi anni è tornata in auge e sta conquistando moltissime donne che la provano e non la abbandonano più!

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Cos’ha di rivoluzionario?

Calcolando che, circa, ciascuna di noi passa 65 giorni all’anno con il ciclo mestruale¹ ci serve qualcosa che sia comodo, igienico, efficiente ed economico!
Vediamo come la coppetta risponde a questi requisiti, versus gli assorbenti tradizionali usa e getta (sia interni che esterni).

è comoda

Se abbiamo scelto la taglia giusta (poi vediamo come) una volta inserita la presenza della
coppetta non si avverte più! Anzi, il rischio è quelli di dimenticarla là per troppo tempo!
Inoltre le coppette necessitano di meno cambi rispetto agli assorbenti usa e getta, alcune arrivano a reggere 12 ore di flusso –davvero,12!- diventando un salvavita in quelle situazioni in cui non abbiamo un bagno agevole.

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è igienica

La coppetta è più igienica dell’assorbente. Ebbene sì. Per un motivo semplicissimo: per
raccogliere il sangue mestruale senza perdite la coppetta deve fare sottovuoto con le nostre pareti vaginali, ciò fa’ si che il sangue non scappi (anche se facciamo ginnastica o altro) ma anche che l’aria non entri. Senza contatto con l’aria il sangue non coagula –in coppetta troveremo sempre sangue liquido- e non inizia ad “andare a male”. Riduciamo così il rischio di infezioni. Per di più la coppetta rispetta la flora batterica vaginale perché non assorbe i normali liquidi vaginali, lascia tutto così com’è, in piena salute! L’assorbente u&g invece, assorbe tutto l’assorbibile, diventando gigante (in caso di assorbenti interni) ed irritando le nostre povere pareti vaginali, e innalza la temperatura locale (la plastica che lo rende impermeabile –parlando di assorbenti esterni- ci fa’ sudare) irritando la nostra vulva.

è economica

Una coppetta, costo dai 15 ai 25 euro, dura circa 8/10 ANNI.
In assorbenti fate un po’ voi il conto.

è ecologica

Un assorbente impiega circa 200 anni a degradarsi. Se immaginiamo di usare 5 assorbenti al giorno per 5 giorni di ciclo ogni donna userà 11.500 assorbenti durante la sua vita fertile. Una mole enorme di rifiuti!

Quale coppetta mestruale scegliere?

Basta solo capire come trovare la più adatta a noi.
Dobbiamo prendere in considerazione: la condizione della nostra muscolatura perineale, se abbiamo figli, com’è la nostra corporatura.
Se sbagliamo taglia, se per esempio compriamo una coppetta troppo piccina per noi, dovremmo vuotarla più spesso, pena fastidiose fuoriuscite. Una taglia un po’ grandicella invece non dovrebbe darci fastidi, ricordiamo che ci passano i bambini da là, eh!

Quelli che manda più in confusione, di solito, è la morbidezza (che va’ scelta in relazione al nostro perineo): più la nostra muscolatura è tonica più la coppetta deve essere rigida, viceversa un perineo rilassato richiede una coppetta morbida, altrimenti la sentiremmo troppo.

Come pulire la coppetta mestruale?

La manutenzione della coppetta è estremamente semplice: disinfezione ad inizio e fine ciclo (basta bollirla 5 minuti. In alternativa si trovano in commercio anche liquidi sterilizzanti) e lavaggio con acqua e sapone ad ogni cambio.
E quando siamo fuori casa? Magari in un bagno privo di lavandino? Tante risolvono portandosi una bottiglietta di acqua, gettiamo il sangue nel wc e sciacquiamo la coppetta con l’acqua, asciughiamo con la carta igienica et voilà! Pronte a ripartire!

Consigli pratici per iniziare

Il grande scoglio, che frena molte dal provare le coppette è l’inserimento. Ci sono alcuni piccoli
accorgimenti che, a parer mio, fanno la differenza.

  1. Provare senza il ciclo. Mettiamola la prima volta senza ciclo! Un momento in cui siamo tranquille in casa nostra, nel nostro bagno. Senza paura di macchiarsi e senza fretta.
  2. Trovare la piegatura adatta a noi. Le coppette si inseriscono in vagina piegate, poi si aprono da sole. Vi sono molte piegature diverse, proviamone un paio e vediamo cos’è più agevole per noi.
  3. Inserire la coppetta stando in posizione accovacciata, tipo sul bidet. E’ una posizione che apre i diametri del bacino e ci agevola.
  4. Non metterla né troppo su né troppo giù: la coppetta andrebbe posizionata circa a metà del canale vaginale, poi con i nostri movimenti tende a risalire da sola. Se la mettiamo troppo giù tende a spuntare fuori ed è scomodissima.

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Come la togliamo?

Momento clou: abbiamo inserito la coppetta, tutto ok, ma ora è il momento di toglierla!
Niente panico! Respiriamo, la vagina non è una grotta senza fondo: anche se non sentiamo spuntare la coppetta, lei è ancora lì, magari solo un po’ più in su.
Non facciamoci prendere dall’istinto di prendere il gambetto della coppetta e tirare, NON è il filo di un tampax! La coppetta fa’ sottovuoto, se tiriamo ci facciamo male. Schiacciamo il culetto della coppetta tra due dita e sfiliamola (anche qui la posizione accovacciata ci viene in aiuto!),
Sta tutto nel provare, nel prendere confidenza con il nostro corpo e il nostro ciclo mestruale. Potrebbe riservarci delle sorprese!

¹ United NationsPopulation division. World population prospects.
https://esa.un.org/unpd/wpp/
Date: 2019

Ringraziamo tanto Valentina, ostetrica del Centro Luna Nuova e vi invitiamo a seguire le loro pagine per interessanti approfondimenti e sempre nuove proposte per mamme, bimbi e coppie!

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