Cotone biologico contro cotone convenzionale: cosa è meglio per gli abiti dei nostri bambini? 

Cotone biologico contro cotone convenzionale: cosa è meglio per gli abiti dei nostri bambini? 

Ieri vi abbiamo annunciato l’uscita della collezione primavera/estate 2022 di Malinami, brand polacco di abbigliamento per bambini che da due stagioni è passato dal cotone certificato GOTS al cotone biologico.

Negli ultimi anni i termini eco, bio, sostenibile , organico etc impazzano ma spesso sono 1 usati a caso 2 l’acquirente non ne conosce la differenza. 

Quale migliore scusa per dire due parole sul cotone biologico?

L’impatto dei vestiti sull’ambiente 

Abbiamo già parlato dell’impatto devastante dell’industria della moda sull’ambiente, qui e qui.

Noi di Frida abbiamo scelto fin dall’inizio di rivendere solo marchi di abbigliamento per bambini con tessuti biologici o certificati e personalmente abbiamo da anni abolito ogni acquisto nelle catene fast fashion. 

Dobbiamo considerare diversi aspetti: acqua e suolo durante la coltivazione del cotone, il trattamento dei lavoratori (raccolta e lavorazione dei tessuti), vita del prodotto e smaltimento. Vedete come con un banale “aggiungi al carrello” noi possiamo intervenire su così tanti aspetti?

Cotone biologico contro cotone convenzionale 

Come scritto nel precedente paragrafo, gli aspetti da considerare sono diversi. 

Coltivazione:

  • CONVENZIONALE: il cotone convenzionale è quasi 100% OGM con monopolio dei semi da parte di Monsanto, biodiversità praticamente azzerata. Il 16% degli insetticidi e il 10% dei pesticidi mondiali vengono usati nelle coltivazioni convenzionali. Enorme consumo di acqua e fertilizzanti;
  • BIOLOGICO: il suolo è rispettato infatti viene mantenuto fertile, è vietato l’utilizzo di fertilizzanti/ammendanti/pesticidi di sintesi e l’uso di sementi OGM.

Capirete che scegliere una strada o un’altra ha delle conseguenze sulle falde acquifere, sulla salute dei lavoratori e di chi abita vicino, sulla fauna e flora locale.

Produzione dei vestiti: 

  • CONVENZIONALE: le aziende sono spesso delocalizzate in zone dove non ci sono controlli sulle condizioni di lavoro, sfruttamento dei bambini e sicurezza. Possono essere usati coloranti tossici che sono un rischio per chi li usa e per l’ambiente. Infatti le acque di scarico sono altamente inquinanti e vanno a disperdersi nelle zone limitrofe (acque e terreni);
  • BIOLOGICO: la certificazione biologica riguarda l’intera filiera e le aziende sono controllate in ogni fase della produzione – non è ammesso l’uso di manodopera minorile e le condizioni di lavoro delle persone devono rispettare determinati standard. I coloranti utilizzati non sono tossici e i rifiuti vengono smaltiti secondo legge. 

Avete mai pensato all’effetto di coloranti non sicuri su abiti che vanno poi a contatto con la pelle dei vostri bambini ?

Il costo del cotone biologico 

Gli abiti in cotone biologico costano di più? Dipende. 

Intanto capi con loghi di celebri marche hanno prezzi più alti, spesso solo per il nome che portano. Certamente non si può competere con il fast fashion ed è proprio il sistema da combattere. Come si può pagare 5 € una maglietta e pensare che tutta la filiera produttiva possa rispettare diversi standard di sicurezza per lavoratori e ambiente? 

Andreste mai a lavorare in locali malsani, non sicuri, manipolando sostanze di non chiara provenienza? Non credo e nello stesso modo non si può sovvenzionare un sistema che lo permette. 

Tornando al costo finale. Comprate meno. I bambini crescono in fretta e non hanno bisogno di 10 magliette. Poche ma buone. Comprate qualità che vi durerà anni e così i vestiti potranno passare ad un altro figlio. 

Se volete farci sapere cosa ne pensate, commentate il post!

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Frida

Oltre il Babywearing