Fast fashion e ambiente non sono compatibili

Parliamo oggi di fast fashion e ambiente.

Fast fashion è il termine utilizzato per indicare le collezioni di abbigliamento che si ispirano alla passerella e in pochissime settimane arrivano nei negozi.  Le collezioni sono spesso basate su disegni presentati agli eventi della Settimana della Moda. Il fast fashion permette ai consumatori tradizionali di acquistare abbigliamento alla moda ad un prezzo accessibile.

L’acquisto nelle catene di fast fashion continua ad aumentare perché i costi sono contenuti e  si soddisfa l’appetito per l’abbigliamento alla moda.  Non è raro per i rivenditori di fast-fashion introdurre nuovi prodotti più volte in una settimana per rimanere di tendenza.

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I nomi? I più famosi sono H&M e Zara, ormai diventati dei colossi.

Fast fashion e ambiente

Nei negozi troviamo dei capi di abbigliamento a prezzi molto bassi.

Come è possibile?

Il confezionamento è commissionato ad aziende che hanno sede nei distretti tessili del sud est asiatico dove la manodopera costa molto meno rispetto all’Occidente. Inoltre i tessuti sono per lo più di origine sintetica (di derivazione del petrolio).

Fast fashion a ambiente vanno a braccetto ma a scapito del secondo.

La produzione 

Il lavoro etico nei distretti tessili del Terzo e Quarto mondo è difficilmente certificabile e ha dei costi che spesso cozzano con la richiesta sempre più crescente di abiti a basso prezzo.

Oltre allo sfruttamento della manodopera, un altro modo per risparmiare è produrre senza prestare attenzione all’ambiente. Il 10% delle emissioni mondiali di Co2 sono provocate dall’industria tessile ed è il secondo settore industriale per consumo di acqua. Gli scarti di produzione e del processo di tintura sono spesso immessi liberamente nei fiumi e nelle falde acquifere.

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La responsabilità del consumatore 

Zara esce con 24 collezioni all’anno e H&M circa 16.

La fame di moda a basso costo continua ad aumentare e il risultato è l’acquisto di abiti di scarsissima qualità che finiscono sempre prima nelle discariche . Addirittura si stima un camion di abiti al secondo.

Si compra di più, si pensa di spendere meno e la durata media di un abito è drammaticamente bassa. ff3

Il poliestere di cui sono per lo più fatti i capi del fast fashion rilascia microplastiche che finiscono nelle acqua ad ogni lavaggio.Ogni anno finiscono negli oceani circa 500.000 tonnellate di microplastiche di origine tessile che sono l’equivalente di 50 miliardi di bottiglie di plastica.

Negli ultimi anni aziende come H&M hanno lanciato la linea etica ma sappiamo che trattasi sono di operazione Greenwashing (ne parliamo qui).

Cosa ne pensate ?

Ricordati che abbiamo un gruppo su facebook in cui parliamo tanto di questo. E pure su instagram non siamo da meno

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Frida

Oltre il Babywearing