Ecco una bella notizia per il nostro ecosistema.
Di questi tempi un pensierino a scenari apocalittici lo abbiamo fatto quasi tutti ma c’è chi, già anni fa, ha dimostrato di essere lungimirante.
Cosa può servire all’uomo dopo una catastrofe? Non soldi, ma opere di bene.
Uhm, no. Con quelle non sfami nessuno.
Semi. I semi generano piante quindi cibo, sotto forma di frutto, altri semi, radici o foglie.
Da qui l’idea di conservare tutte le sementi del Mondo. Un po’ per studio, un po’ per proteggere la biodiversità e anche perché non si sa mai.
The Vault, il forziere a difesa del nostro ecosistema
The Crop Trust, il papà della cassaforte, è stato fondato nel 2003
dalla CGIAR e dalla FAO con il compito di garantire la salvaguardia della biodiversità vegetale attraverso la conservazione delle sementi. Una sorta di backup A favore del nostro ecosistema.

Nel Mondo esistono più di 1700 banche delle sementi ma molte sono vulnerabili perché esposte a guerre, catastrofi ambientali, incuria, malgestione.
The Vault è un forziere costruito nei ghiacci delle isole Svalbard , grazie alla collaborazione tra The Croop Trust e il Governo della Norvegia. Qui si fa il backup di tutte le collezioni mondiali di sementi che vengono conservate naturalmente grazie al permafrost. Una sorta di refrigeratore a costo zero. Perché le Svalbard? Sono geologicamente stabili, il clima è poco umido e freddo, sono difficilmente raggiungibili.

Un patrimonio per l’umanità e un baluardo per il nostro ecosistema
Al suo interno troviamo più di un milione di semi provenienti, come detto, da tutto il Mondo e c’è spazio per conservare circa 4,5 milioni di campioni.
Il materiale genetico delle piante è a rischio di scomparire anche per eventi come la guerra. Pensate alla Siria, in cui ogni cosa è stata o sarà distrutta e accanto al dramma umano vi è l’enorme e irrimediabile perdita di materiale genetico vegetale. Le banche dei semi di Iraq e Afghanistan sono andate perse per sempre , così come quella delle Filippine a causa di una inondazione.
L’agricoltura è cambiata drasticamente negli ultimi decenni e si tende ad andare verso la monocoltura, con tutti i pericoli che comporto (sviluppo di parassiti sempre più forti e aumento dei trattamenti con pesticidi).
Pensate all’enorme patrimonio di grani e risi che avevamo in Italia fino ai primi del ‘900 e che ormai sono un ricordo. In Cina attualmente sono coltivate solo il 10% delle varietà di riso rispetto agli anni ‘50.
Si stima che solo 30 colture siano alla base dell’alimentazione umana. E se arrivasse un super insetto capace di decimare le coltivazioni ? Abbiamo già esempi come la cimice asiatica.
La biodiversità è vitale per la nostra sopravvivenza e salute.
E in questa enorme cassaforte non sono conservate sementi OGM.
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