Pannolini pieghevoli, per gli amanti degli origami.
Sia che abbiate manualità sia che lo escludiate a priori, i pieghevoli è meglio conoscerli: possono essere validissimi alleati nelle situazioni più impensabili, così come è il caso di sapere i loro limiti. Andiamo a dare un’occhiata generale su cosa sono e perchè ci piacciono, come avevamo anticipato nel post sulle tipologie di lavabili.
I pannolini pieghevoli fanno parte della famiglia del sistema due pezzi(ovvero necessitano di una cover impermeabile sopra). Ne fanno parte i Muslin, i Prefold ed i Ciripà. Per completezza ci sarebbero anche i Tery square, ma sono quasi assenti in Italia.
I pro di tutti i pieghevoli sono:
- Molto molto economici.
- Molto molto rapidi nell’asciugare.
- Possibile porli in asciugatrice o lavarli ad alte temperature.
- La vestibilità è ottima sia in caso di bimbi minuti che di bimbi cicciotti perchè il pannolino si modella ogni volta sull’utilizzatore.
- Le varie piegature si modificano mano a mano che il bimbo cresce, si possono aggiungere e modulare i gradi di assorbenza per coprire i nuovi bisogni.
- Possono essere utilizzati come inserti di altri pannoli (tipo poket)
In più i Muslin, essendo giusto “un pezzo di stoffa” possono fungere anche da lenzuolino, telino per rigurgiti, parasole…Quando non servono più possono diventare un bavaglino o uno strofinaccio.
Sono perfetti in situazioni “estreme”, tipo:
- quando è necessario far asciugare i pannolini velocissimamente (in viaggio? in inverno? poco spazio per stendere?)
- quando è necessario condensare lo spazio utilizzato (di nuovo, in viaggio? i bagagli a mano non perdonano!)
- quando non abbiamo abbastanza pannolini per “farci il giro” (virus intestinale? qualche muslin di scorta può essere la salvezza)
- quando le risorse economiche scarseggiano
- quando la quantità necessaria di pannolini raddoppia (di nuovo, virus intestinale? o…gemelli!)
Il contro, lo dice il nome stesso, è che vanno piegati.
Questo è limitante nel caso sia necessario affidare il bambino alle cure di baby sitter, nonne o tate del nido che non hanno possibilità o capacità di imparare ad utilizzarli. O se voi stesse peccate di manualità! Le piegature non sono poi così complesse, ma è necessario essere portati per questa cosa.
Un altro limite forte è dato dal bimbo stesso: se avete una piccola anguilla al posto di un figlio, meglio lasciar perdere prma di farsi venire i capelli bianchi e ripiegare su un pannolino “pronto”.
Un grande alleato comunque è lo snappy: pronipote della spilla da balia, è un gancetto in plastica elastica che con i suoi dentini tiene in tensione la stoffa e non fa male alla pelle.

Descrivimo brevemente le tre tipologie nominate prima. Torneremo a breve sull’argomento presentendo ogni tipologia in maniera più approfondita.
MUSLIN

Quadrati di tessuto garzato, generalmente 70×70. Vanno preparati secondo alcune piegature e fissati intorno all’inguine del bimbo con uno snappy oppure ripiegati più volte per creare un rettangolo assorbente da posizionare nella cover.
PREFOLD

Rettangoli di tessuto ripiegato e cucito: la parte centrale è più spessa e quindi più assorbente (6 strati la parte centrale, 4 strati le due laterali). Come i muslin, vanno preparati secondo alcune piegature e fissati intorno all’inguine del bimbo con uno snappy oppure ripiegati più volte per creare un rettangolo assorbente da posizionare nella cover.
CIRIPA’

I pannolini “delle nostre nonne”, delle mussole semi-sagomate da ripiegare con dei lunghi lacci per fissare il pannolino in vita al bimbo. Sono tornati in auge, sia i vecchi prodotti custoditi per anni che la riproposizione moderna.
