Cosa significa tornare a casa con il neonato dopo il parto ? Cosa dobbiamo aspettarci e quali cambiamenti vedremo? Ne parliamo con Sara Lampronti, psicologa e psicoterapeuta.
Oggi mi voglio rivolgere ai neo genitori che sono da poco a casa con un piccolino, con un
neonato. Quindi vorrei condividere con voi alcune strategie che per me sono state molto utili nei primi mesi dopo il parto. E’ un periodo di vero stravolgimento, bisogna trovare un proprio equilibrio come nuova famiglia, si deve imparare il linguaggio del propri figli.
Un nuovo equilibrio in casa
Un figlio, soprattutto il primo, comporta tanti cambiamenti nei ruoli e nelle dinamiche
all’interno delle relazioni della coppia e delle famiglie estese.
La nascita del proprio figlio è generalmente un momento molto atteso, ma può anche essere fonte di grandi ansie e preoccupazioni.
Innanzi tutto è bene tener presente che insieme al neonato nascono due genitori, che
probabilmente non hanno mai avuto a che fare con pannolini e bagnetti profumati, con nottate
insonni e coliche dei primi mesi. Il parto rappresenta quindi un cambiamento netto nella loro vita.
Due persone, due figli delle rispettive famiglie d’origine, due partner impegnati in un rapporto di
coppia più o meno gratificante, si trovano di fronte alla solenne sfida di far nascere e soprattutto
crescere una creatura, il loro bambino.
Ma come la nascita e tornare a casa con il neonato cambia la vita dei suoi genitori?
Fino a poco tempo fa, mamma e papà erano protagonisti unici ed indiscussi della loro vita; ma in breve tempo tutto si trasforma. Lo status di individui singoli e di coppia è ora assorbito da
quello di genitori. Sono genitori di una famiglia nuova di zecca.
Quali strategie mettere in atto?
Già in gravidanza sarà importante provare a mettersi nei panni del figlio che arriverà, del
proprio compagno e della propria compagna.
Provare a mettersi nei panni dell’ altro aiuta a comprendere meglio perchè sta mettendo in atto
certi comportamenti.
Proviamo a non dare etichette alle situazioni e a non vedere sempre la situazione come
tutta “nera”.
Imparare a prendere punti di vista differenti nei confronti di se stessi e di chi ci sta vicino è
molto importante per costruire delle relazioni solide.
“I bambini influiscono sui genitori e i genitori influiscono sui propri figli. Possiamo approcciarci l’un l’altro… ed è una danza (e ci si può pestare i piedi!) Oppure puoi tentare di evitare tutti questi momenti e finiamo seduti nell’angolo a preoccuparci di cos’altro potrebbe andare male.” ”Una genitorialità flessibile e consapevole comporta un maggior contatto psicologico con i propri figli, per come sono nel qui e ora, comprese le loro attuali esigenze di sviluppo e le contingenze contestuali che operano nel momento all’interno della relazione genitore-figlio”
(Whittingham, 2013).
Siate benevoli con voi stessi e datevi il tempo e lo spazio per cercare di affrontare ed
adattarvi a queste nuove sfide.
Dott.ssa Sara Lampronti
Psicologa Psicoterapeuta
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