Le fasce hanno l’etichetta apposta di solito sulle code ma la domanda che mi viene sempre posta dalle clienti è : come la lavo?
Quando rispondi “Segui le indicazioni in etichetta” capisci che dall’altra parte stanno già pensando “Ma figurati se non uso l’asciugatrice che ci sono 4 gradi e domani mi serve per il battesimo”.
Poi alla domanda “come l’hai lavata?” ti risponderanno “acqua fredda, bassa centrifuga, poco detersivo biologico, no asciugatrice, stesa all’ombra in piano”.
La verità
Ecco, spesso non è proprio così.
E poi si vedono fasce ridotte che ti viene da chiederti “Cosa hanno fatto a quella povera stoffa?”
Vediamo insieme i simboli più frequenti sull’etichetta delle fasce.

È già una buona partenza conoscerli 🙂
Bisogna seguire sempre le indicazioni del produttore ? Leggo l’etichetta o faccio finta di nulla?
NON fate di testa vostra a meno che non abbiate già esperienza con la stessa marca e siate profonde conoscitrici dei vostri strumenti di lavaggio (la mia lavatrice è per me ancora un mistero 🙂 ).
Cosa succede se improvviso perché me lo ha detto mia cugggggina portatrice?
Nulla, ma se la fascia dovesse danneggiarsi, il produttore non ne risponde. E vi assicuro che si capisce quando una fascia è stata lavata male 😉
E si capisce anche quando si è bucata/strappata in lavatrice ma ne parleremo in un altro post.
Perché non si può usare l’asciugatrice?
Non è sempre vero ma in molti casi i produttori la sconsigliano di default perché si devono tutelare . C’è chi la usa con coscienza e chi pensa di poter asciugare tessuti in lana ad alta temperatura.
In linea di massima si può sempre usare con il cotone. Ricordatevi inoltre che alcune fibre beneficiano dell’alto calore (canapa) e altre lo soffrono moltissimo (lana).
Il succo del discorso è che bisogna studiare e imparare. Se sete portatrici alle prime armi e non conoscete bene i tessuti, non lanciatevi in sperimentazioni. Piuttosto potete farlo per la scienza se avete dei piccoli scrap.