Vediamo insieme come si possa diminuire l’uso di prodotti di plastica nella vita quotidiana. Cominciamo dalla cucina senza plastica, o quasi.
Uno degli ambienti più vissuti della casa è sicuramente la cucina, grande o piccola che sia. Più o meno ogni giorno cuciniamo e gli oggetti in dotazione alla cucina sono davvero di uso quotidiano. Da qui l’importanza di scegliere bene cosa comprare per evitare di accumulare rifiuti su rifiuti. Si può avere una cucina senza plastica ? Sì, ma già avere meno plastica è un obiettivo concreto e raggiungibile da tutti.
Una cucina senza plastica : i primi passi
Quando ho cominciato il mio percorso green mi sono posta il problema dei rifiuti e , avendolo iniziato prima che diventasse argomento mainstream, mi era difficile trovare delle soluzioni pratiche e dal costo sostenibile.
Adesso gli strumenti che abbiamo sono moltissimi perché si sono moltiplicate le aziende che producono prodotti amici dell’ambiente.
Sicuramente uno dei primi comportamenti da adottare è non usare piatti, bicchieri o stoviglie usa e getta. Onestamente io non li ho mai amati quindi non mi è stato difficile.
Per picnic o feste ho sempre usato stoviglie di uso quotidiano oppure considerate di noleggiare i kit nelle stoviglioteche , realtà sempre più diffuse e che abbiamo trattato qui.
I detersivi li ho sempre acquistati in taniche da 20 litri e da quando ho scoperto un produttore locale di detersivi, non spreco più le taniche che riempio direttamente al loro punto vendita.
Le pezze e le spugnette le ho sostituite con i prodotti che trovate su Frida . Uso i prodotti di EcoCoconut e Rowen Stillwater e ne sono super soddisfatta. Pagliette, spazzole e pezze sono #senzaplastica.

Per la conservazione dei cibi uso contenitori di vetro, acciaio o i vecchi kit Ikea che sono con noi da moltissimi anni. Li copro con il loro coperchio oppure con la pellicola senza plastica, che uso anche per avvolgere i cibi “sciolti”. Le pellicole sono in cera d’api oppure c’è anche la versione vegan.

La carta forno, che uso raramente perché preferisco le teglie, si trova anche compostabile e biodegradabile – fateci caso quando andate a fare la spesa.
In tavola
Anche a tavola è possibile non usare prodotti usa e getta.
Da sempre usiamo tovaglioli in tessuto: si devono lavare ma sono così piccoli che non incidono sul numero di lavatrici settimanali.
Aceto, sale e olio sono in bottiglie di vetro e così l’acqua , che prendiamo dal rubinetto.
Sulle scelte alimentari si potrebbero scrivere dei trattati. Cerchiamo di non consumare nulla di confezionato e, in mancanza di alternative, compriamo confezioni giganti per diminuire la quantità di plastica (es pasta).
Il pane lo facciamo quasi sempre in casa – le farine sono confezionate nella carta. IL latte vaccino si trova nelle confezioni di vetro oppure ci sono i distributori . Noi usiamo solo bevande vegetali che si possono produrre facilmente in casa.
Due considerazioni finali
Mi rendo conto che le piccole abitudini siano difficile da modificare e in questi anni ho visto tante persone abbandonare percorsi virtuoso perché si sono sentite sopraffatte. Il mio consiglio è di cominciare con calma e poco per volta. Coinvolgere i bambini è sempre utile e spesso diventano i più accaniti supporter.
Pensare che il proprio contributo sia inutile è errato. Poco moltiplicato per miliardi di persone è moltissimo 🙂
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