Anche i nostri capelli risentono del clima e soprattutto dell’umidità. Capiamo come gestirla e mantenere una capigliatura decente.
Capelli e umidità nella stessa frase mi fanno venire in mete solo una cosa: crespo. Cerchiamo di capire cos’è l’umidità e come agisce sui nostri capelli.
I capelli e l’umidità
Partiamo con dare una definizione di umidità, cioè la quantità di acqua contenuta nell’atmosfera.
I nostri capelli sono estremamente sensibili all’umidità tanto che , a occhi chiusi, possiamo già indovinare il tempo esterno toccando i nostri capelli. Siamo degli igrometri (=strumenti che indicano l’umidità) con le gambe. Più o meno.
Tutte noi sappiamo che con il tempo uggioso il capello liscio diventa ondulato e le ricce si ritrovano più ricce. Perché?
I capelli sono costituiti per lo più da proteine (cheratina) che possono essere legate tra di loro in più modi. Vediamo il legame che interessa a noi.
Proteine cheratiniche adiacenti possono formare tra di loro un legame idrogeno che è debole e temporaneo. Infatti i legami idrogeno si rompono e si formano di nuovo ogni volta che i capelli si bagnano e si asciugano.

Le molecole sui filamenti di cheratina adiacenti formano ciascuna una debole attrazione con la stessa molecola d’acqua, legando così indirettamente le due proteine della cheratina. Poiché l’aria umida ha un numero molto più elevato di molecole d’acqua rispetto all’aria secca, una determinata ciocca di capelli può formare un numero molto più elevato di legami idrogeno in una giornata umida. Quando si formano molti legami tra le proteine cheratiniche della stessa ciocca, i capelli si ripiegano su se stessi a livello molecolare a una velocità maggiore.
Ecco che avremo i capelli ricci ancora più ricci e i capelli lisci leggermente mossi.
Il punto di rugiada, questo sconosciuto
Molte di noi usano prodotti che contengono umettanti, come la glicerina o il miele che assorbono/trattengono l’umidità. Avete notato come alcuni giorni questi prodotti diano risultati pazzeschi e altri invece vi viene voglia di urlare? Non è colpa dell’umidità spiegata sopra, ma del punto di rugiada.
Il punto di rugiada indica la temperatura alla quale l’aria è satura di vapore acqueo. L’aria non trattiene più acqua e si forma la rugiada che si manifesta ad esempio sulle foglie, sui vetri e…sui nostri capelli. I nostri capelli hanno bisogno del giusto equilibrio di questi valori ma ovviamente non viviamo in un mondo perfetto. Ricordiamo che maggiore è la temperatura del punto di rugiada , maggiore è il vapore acqueo che l’aria può trattenere. In parole povere, umidità al 100% a 0° C è meglio per i nostri capelli rispetto all’umidità al 70% a 26°C.
Cosa possiamo fare? Se conosciamo il punto di rugiada della nostra zona (varia per stagione, microaree e latitudine) possiamo intervenire con i prodotti giusti.
Un breve schemino poterebbe essere:
- punto di rugiada basso: < -1°C tipico dei mesi invernali. Ok leave in, emollienti, EVITARE umettanti (glicerina, miele etc);
- punto di rugiada medio:-1° C< 4°C le mezze stagioni – sì, esistono ancora. Qui dipende dalla porosità dei vostri capelli (ne abbiamo parlato qui). Se il capello ha bassa porosità, ok balsami leave in. Se hanno alta porosità, usate umettanti;
- punto di rugiada ottimale per i capelli: 4°C-16°C . Ok a maschere leggere, olii, balsami e leave in, umettanti, gel. Stando sul lato medio-leggero si può usare più o meno tutto;
- punto di rugiada alto: >16° C, di solito si ha nei mesi estivi e nelle regioni tropicali. Qui il crespo ha vita facile. Sì a gel a tenuta forte, NO a umettanti , sì ai prodotti sigillanti come olii e burri.
Per sapere il punto di rugiada della vostra zona, guardate sul meteo!
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