Anche tu hai comprato i biglietti del traghetto “passaggio ponte” e realizzi ora che non hai la più pallida idea di quel che ti aspetta?
Benvenuta nel club!
Nel gruppo facebook avevo lanciato un SOS tempo fa. Mi ero lasciata trascinare da marito e cognato in una vacanza in Sardegna all’insegna dell’improvvisazione. Due van, biglietti del traghetto passaggio ponte notturno e nessun programma. Mentre facevamo click sul pulsante “acquista” mi sentivo una ventenne euforica. Mai stata su un’isola, mai stata in nave, mai stata in van, mi sembrava tutto così emozionante!
Sentimento che è durato quasi dieci minuti, il tempo di realizzare che non ho più venti anni e che ho invece due splendidi figli sotto i quattro anni.
Ho provato a chiamare la compagnia per modificare i biglietti e prendere una cabina ma ahimè non ve ne erano più disponibili. Ci toccava proprio un passaggio ponte.
Ho quindi chiesto aiuto alla rete. E vi riporto cosa ho imparato sulla mia pelle.
1. Siate rapidi e spregiudicati (senza esagerare!)
I posti migliori vengono presi subito. E chi prima arriva meglio alloggia, quindi non fatevi scrupoli. Stile apertura del buffet nel villagio vacanze, avete presente?
Altra cosa, ovuque troverete cartelli con scritto che è vietato il bivacco…. la cosa mi ha messa abbastanza in agitazione, non riesco ad infrangere le regole con facilità. Dopo la prima mezz’ora però c’era gente accampata ovunque e la stanchezza mi ha fatto superare questo ostacolo.
L’ esitazione però è stata fatale. Appena salita sul traghetto mi ero seduta con i bambini sui divanetti del bar. Grave gravissimo errore!!! Le luci non vengono mai spente, il via vai di gente è contiuo e i televisori spesso rimangono accesi tutta la notte.

Ho girato per la nave un bel po’ prima di trovare un posticino, dappertutto c’era gente addormentata che era stata più rapida nella scelta del luogo dove dormire. I pianerottoli delle scale (si, i traghetti hanno tanti tanti piani! E chi lo sapeva?) sono molto tranquilli e gettonati, ma anche qui la luce rimane accesa tutta la notte. La situazione migliora davvero molto nelle sale poltrone: qui la luce è soffusa e c’è per lo più silenzio. E difatti è il posto scelto dalla maggiorparte delle persone per accamparsi!
Mi dicono che anche le zone gioco possono essere posti validi, perchè appena si fa tardi e i bambini vanno a dormire diventano posti molto tranquilli. Su alcuni traghetti ci sono anche delle “stanze camping” in cui poter bivaccare: quelle ovviamente sono il non plus ultra, ma nelle due navi che ho preso io non erano presenti.
Nel viaggio di ritorno mi sono fiondata nella sala poltrone. In fondo, dietro l’ultima fila di sedili, nell’angolo tra le due pareti.
P E R F E T T O.

2. Dividetevi. Sia i compiti che la posizione
Se dovete imbarcare la macchina (o il camper/van/furgone ecc), potete dividervi e salire sul traghetto in parte a piedi ed in parte col mezzo. Ottima cosa visto che salgono prima le persone appiedate! Consiglio di lasciar guidare il papà e correre con i pargoli ad occupare i posti! Ricordate di portatevi un sacco a pelo o un materassino, qualcosa da stendere per poter occupare lo spazio.
3. Siate organizzati
Dovete portarvi tutto il necessario per affrontare la notte. Materassini e sacchi a pelo compresi.
Ah e la pompa del materassino, vorrai mica gonfiarlo a bocca?
E portatevi acqua. E viveri! E pannolini! E il peluches preferito!
Ci siamo capite, il solito trasloco. Se avete un figlio mediamente piccolo, consiglio di usare il passeggino come carrello e caricare lui in marsupio. Calcolate che l’accesso al traghetto è tramite scale o scale mobili.
Dividete con il papà le cose da portare. E pensateci prima, non allultimo: non vorrete mica perdere istanti preziosi e posizioni in fila per salire prima degli altri, vero??
4. Preparatevi a non comunicare
Dopo un’oretta dalla partenza, i cellulari non avranno più linea.
A parte dover rinunciare all’intrattenimento di qualche blog, non potrete neanche più comunicare con i vostri compagni di viaggio a meno di non farlo personalmente! Quindi, dopo esservi divisi per parcheggiare dovete riunirvi, trovate rapidamente un posto dove accamparvi e poi rimanete sempre insieme, oppure diventa un problema la comunicazione.
Nel primo viaggio avevo lasciato il marito al bar con la grande dormiente e sono andata alla ricerca di un posto migliore con il piccolo sulle spalle, col duplice scopo di addormentarlo. E una volta che ho trovato il posto non sapevo che fare. Non potevo usare il telefono per dire dov’ero, dovevo andare a chiamarli di persona con il rischio che mi rubassero il posto nel frattempo. E se mentre salivano ci rubavano i divanetti del bar? Drammi esistenziali.
5. Copritevi, davvero
In traghetto fa freddo. Non solo sui ponti, dove la temperatura dell’aria sul mare precipita appena sparisce il sole. L’aria condizionata interna è tenuta davvero bassa. Sacchi a pelo, ma anche braghe lunghe e felpa. Per i bambini mi ero portata anche i leggings da infilare sotto i pantaloni della tuta e sono serviti tutti! Faceva davvero freddo. Ho amato il suggerimento che mi hanno dato di portarmi uno di quegli scaldacolli ad anello: all’arrivo ero l’unica senza mal di gola.

6. Prendetela con filosofia
Il passaggio ponte in traghetto è dannatamente scomodo e non so se accetterò di replicare finchè i bimbi sono piccoli. Ma è molto più economico. E rientra nella nostra idea di vacanze low budget, zero programmi e partire spesso.
Calcolate che alla fine è solo una notte scomoda. Si sopravvive.
Con i nostri suggerimenti poi andrà alla grande!